E i robot di Elon?

Come molti nati negli anni settanta sono stato tenuto a lungo a bagno in un brodo di prodotti fantascientifici e parascientifici, da Aismov a Go Nagai, senza soluzione di continuità, che mi ha cullato nella prospettiva di un futuro fatto di macchine dall’aspetto umano e di viaggi spaziali. Ancora oggi quando esce un prodotto si science fiction, anche se  di pessima qualità, non posso fare a meno di assumerlo. Forse proprio per questo tutte le paure e i dilemmi morali su nuove tecnologie, interazioni uomo macchina, transumanesimo, intelligenze più o meno artificiali, non mi hanno mai stupito e tantomeno preoccupato. In un certo senso è un mondo che attendo da tempo. Quando uscirà la notizia dell’invenzione del motore a curvatura (che forse è fisicamente impossibile, non lo so) la mia reazione sarà: ”e meno male, era ora è da gli anni 70 che lo vedo funzionare in Star Trek…”

Tuttavia, qualche settimana fa, partecipando ad think tank di altissimo livello dove sono finito abbastanza inspiegabilmente, ascoltando la relazione di alcuni scienziati, sono sobbalzato più volte sulla sedia. Il primo moto è quello di invidia per chi ha la capacità di lavorare nel mondo della robotica, della fisica e affini…

Che figata pazzesca vedere succedere sotto le tue mani, o nelle righe di codice che stai scrivendo, il futuro del nostro mondo. Se non avessi un cratere desolato laddove dove dovrebbero essere le mie competenze stem, avrei proprio voluto far parte di quel mondo anch’io; ahimè mi sono fermato alle divisioni in colonna, ad essere onesti prima della divisioni in colonna.

Vabbeh comunque cosa hanno raccontato questi scienziati di elite assoluta?

Innanzi tutto hanno fornito la risposta ad una domanda non scontata: perchè più o meno improvvisamente c’è così tanto interesse per i robot umanoidi? Così tanto interesse da organizzare un' olimpiade a cui partecipano 500 robot umanoidi, componenti di 280 squadre provenienti da 16 Paesi?

2 sono state le risposte, per nulla scontate.

risposta 1) Le AI hanno finito i dati disponibili in rete da utilizzare per il loro apprendimento, lo scienziato ha detto “imparamento”, lo avrà fatto apposta?

Comunque su cosa si stanno allenando oggi le AI? In buona parte su dati generati da altre AI, con un rischio non piccolo di trasmissione di allucinazioni. Quindi a cosa servono i robot umanoidi? A dare un’interfaccia fisica per apprendere dall’interazione fisica con la realtà. Urka! non ci avevo mai pensato.

risposta 2) I demografi hanno fatto i conti: in molte nazioni il calo demografico non consentirà la sostituzione dei lavori uscenti con quelli entranti, e parliamo in questo caso di lavoratori che svolgono mansioni fisiche, connesse all’utilizzo del loro apparato muscolo scheletrico, quelli che generano il 55% del reddito globale.

E allora? non basterebbero dei sistemi di automazione tradizionale? quelli fatti di nastri trasportatori e braccia robotiche con nulla di umanoide?

Eh pare di no perchè i nuovi colleghi robotici dovranno dividere i turni con i vecchi colleghi biologici, alternandosi in un ambiente fisico che è disegnato su caratteristiche umane; e quindi la forma umanoide è indispensabile.

Che roba! io pensavo che si lavorasse ai robot umanoidi solo perchè sono fighi, solo per realizzare i miei sogni di bambino, solo per quell’istinto da Geppetto che abbiamo sempre avuto come genere umano.

E invece no, ne abbiamo proprio bisogno a quanto pare. 

E comunque a me non fanno paura neppure i robot, non vedo l’ora di interagire amichevolmente con uno di loro, Skynet permettendo…